Nel tentativo di arginare la diffusione del nuovo coronavirus, il 23 gennaio (forse troppo tardi) i funzionari di Wuhan hanno vietato tutti i trasporti e il traffico veicolare, e due giorni dopo hanno bloccato anche la provincia dell’Hubei. Tuttavia i documenti interni del governo consultati da Epoch Times in lingua cinese, evidenziano che dopo la direttiva circa 25 mila persone al giorno hanno comunque trovato il modo di lasciare Wuhan.
I documenti sono copie di recenti rapporti giornalieri dell’Hubei Communications Administration (un ente governativo), forniti a un ufficio del governo dell’Hubei, creato per affrontare l’epidemia da coronavirus.
L’ente ha monitorato e registrato tutte le posizioni di geolocalizzazione sui cellulari dei residenti dell’Hubei, utilizzando i dati per calcolare il numero delle persone che sono state a Wuhan per più di 24 ore prima di lasciare i confini della città. Queste persone non sono tornate a Wuhan. I dati sono stati raccolti dalle tre compagnie telefoniche che operano a Wuhan: China Telecom, China Mobile e China Unicom.
Poiché i dati includono solo le persone che sono rimaste a Wuhan per più di 24 ore, è probabile che si tratti di residenti locali, a differenza degli autisti o di altro personale che rimangono in città solo per il tempo necessario al trasporto o alla consegna delle merci.
I dati dei cellulari hanno mostrato che il 18 febbraio, 22.936 persone hanno lasciato Wuhan e 92 mila 110 sono uscite dall’Hubei; il giorno dopo i numeri sono saliti a 23 mila 316 a Wuhan, e a 93 mila 814 in tutta la provincia dell’Hubei. Il numero di persone che hanno lasciato Wuhan dal 4 al 19 febbraio è stato di 130 mila 519, e di 433 mila 340 quelle che hanno lasciato l’Hubei.
La maggior parte degli abitanti di Wuhan si è recata nelle città vicine all’interno della provincia dell’Hubei. Altri invece hanno viaggiato in altre trenta province e si sono diretti nei comuni di tutto il Paese, fino al lontano Tibet.
Dai dati inoltre si comprende che circa 5 milioni di wuhanesi hanno lasciato la città prima che il 23 gennaio fosse chiusa, e probabilmente questo ha fatto diffondere la malattia in tutto il Paese.
Blocco
Quando Wuhan è stata chiusa, tutti i voli, treni, traghetti e autobus sono stati fermati e tutte le autostrade sono state bloccate.
Secondo il media statale Xinhua, ci sono ancora dei mezzi autorizzati a entrare e uscire dalla città attraverso le autostrade: i camion che trasportano materiale medico e merci per le esigenze vitali, e i veicoli per i fabbisogni comunali, come il trasporto di acqua, elettricità, gas e altri beni di prima necessità.
Per entrare e uscire dalla città, i proprietari dei veicoli devono richiedere un «pass per la prevenzione e il controllo delle epidemie», all’ufficio di gestione del traffico della polizia di Wuhan. Il pass è a uso esclusivo.
Per i veicoli provenienti da altre città, la polizia nei posti di controllo all’ingresso dell’autostrada, rilascia il pass ai conducenti solo dopo aver verificato che i veicoli trasportano merci appartenenti alle tre categorie. Sui posti di controllo all’uscita, la polizia misura la temperatura corporea del conducente; se è normale, allora lo autorizza a passare.
Diversi autisti che trasportano materiale medico o alimentare, hanno comunicato all’Epoch Times in lingua cinese che possono entrare e uscire dalla città dopo aver richiesto un «pass dedicato» della Croce Rossa di Wuhan e un documento di certificazione degli ospedali designati per il trattamento del virus.
In fuga
Ciononostante, anche in mezzo a tali restrizioni, la gente è riuscita ad andarsene.
L’opinionista statunitense Tang Jingyuan, residente in Cina, racconta che molte persone per paura di essere contagiate vanno alla ricerca di un posto più sicuro: «Il governo di Wuhan ha bloccato la città costringendo le persone sane a vivere insieme agli infetti. … Inoltre, in questo momento in città, la fornitura di cibo è un grosso problema, quindi le persone sane vogliono fuggire prima possibile».
Vari governi locali hanno recentemente donato riso all’Hubei, mentre diversi ospedali di Wuhan hanno richiesto donazioni di cibo attraverso i social media: «Allo stesso tempo, le persone infette non possono ricevere cure adeguate, non importa se in un ospedale o in un centro di quarantena. Vogliono essere salvati e lasciare anche loro la città».
Molti abitanti di Wuhan che si sono ammalati hanno raccontato che gli ospedali li hanno allontanati a causa della mancanza di letti.
I funzionari di Wuhan hanno anche imposto che le persone con sintomi lievi o moderati del virus – ma nessuna diagnosi confermata – siano trasferite in centri di quarantena e ospedali di fortuna. Diversi pazienti hanno detto che in questi centri ci sono poche o nessuna cura medica. Temono anche le infezioni incrociate: «Se vengono messi in quarantena con persone infette, credono che verrebbero immediatamente contagiate. Perciò vogliono andarsene anche da Wuhan», ha spiegato Tang a Epoch Times.
Tang pensa inoltre che la gente possa essere fuggita illegalmente: «In Cina, se hai un buon rapporto con gli alti funzionari, tu… ottieni privilegi speciali e non hai bisogno di seguire le regole, quindi avresti maggiori possibilità di lasciare la città».
Per concludere, a preoccuparlo è il fatto che alcuni di coloro che sono fuggiti possano essere stati infettati dal virus e possano trasportarlo in altre parti del Paese.
Articolo in inglese: Exclusive: Thousands in Coronavirus Epicenter Have Violated Quarantine, Traveled to Other Cities