Coronavirus, deceduto il primario di un importante ospedale a Wuhan

Ben 3.019 operatori sanitari hanno contratto il virus nel periodo tra l'8 dicembre 2019 e l'11 febbraio 2020

Di Eva Fu

Il direttore dell’ospedale di Wuchang, tra le strutture di Wuhan più attive nella lotta all’epidemia da coronavirus, è deceduto dopo essere stato contagiato dal virus.
La mattina del 18 febbraio i media statali hanno confermato che il cinquantenne Liu Zhiming, neurologo nonché primario dell’ospedale è deceduto. Era il funzionario sanitario di più alto livello nella lotta contro il virus Covid-19.

Attraverso Weibo, una popolare piattaforma di social media cinese simile a Twitter, il direttore e segretario del Partito del centro d’informazione all’interno della Commissione sanitaria dell’Hubei, aveva riferito della morte di Liu già il 17 febbraio intorno alle 22:00, ora locale.
Nel post, in seguito cancellato, aveva descritto Liu come il primo direttore dell’ospedale ad aver «sacrificato» la sua vita per combattere il virus, esprimendo «profondo cordoglio».

Red Star News, un partner del media cinese Chengdu Economic Daily, ha confermato la notizia attraverso diverse fonti dell’ospedale di Wuchang.

Un medico che conosceva il deceduto, ha riferito che nel corso degli anni, mentre lavorava all’ospedale e durante il suo precedente incarico come vicedirettore del Wuhan Third Hospital, Liu era sempre stato in buona salute.

I media statali cinesi hanno annunciato la sua morte il 18 febbraio, dopo che il trattamento d’emergenza si era rivelato inutile. L’ultima apparizione pubblica di Liu risale a metà dicembre, durante la visita di alto profilo di uno specialista cardiovascolare, quando aveva tenuto un discorso di presentazione dell’ospedale.

Appena tre giorni prima, un’infermiera dello stesso ospedale di nome Liu Fan (nessuna relazione con Liu Zhiming) era deceduta a causa del virus all’età di 59 anni. Secondo il profilo Weibo dell’ospedale, per via della sua età avanzata Liu Fan non lavorava in prima linea, ad esempio nel reparto con i pazienti che hanno febbre. Anche a suo fratello e ai suoi genitori era stato diagnosticato il virus.

Nelle ultime due settimane sono deceduti per la malattia anche due professori della Huazhong University of Science and Technology di Wuhan, tra i quali un chirurgo specializzato in trapianti, nell’ospedale di Tongji. Secondo la Commissione sanitaria nazionale, almeno altri sei operatori sanitari sono deceduti a causa del virus.

Secondo un rapporto medico del 17 febbraio, ben 3.019 operatori sanitari hanno contratto il virus nel periodo tra l’8 dicembre e l’11 febbraio, anche se solo 1.716 di loro hanno ricevuto una diagnosi formale.

Confusione

Non poca confusione è nata poche ore dopo il post su Weibo del segretario del Partito, quando la moglie di Liu ha riferito attraverso Pear Video (una delle principali piattaforme cinesi per brevi video), che il marito era in condizioni critiche e respirava per mezzo del macchinario Ecmo (ossigenazione extracorporea a membrana). Ha poi aggiunto che la sua malattia si era protratta per oltre venti giorni, e dal 14 febbraio era sotto intubazione all’ospedale Tongji di Wuhan.

La voce nel video è stata alterata elettronicamente, quindi Epoch Times non è in grado di verificarne autonomamente l’autenticità.

Epoch Times ha contattato l’ospedale intorno alle 10 del mattino, ora locale, e un membro dello staff ha confermato che Liu «era in cura», ma non ha fornito ulteriori informazioni. Un altro dipendente dell’ospedale ha dichiarato di non saperne di più di quello che si discuteva online.

Anche il China Daily e diversi altri media statali hanno pubblicato articoli sulla morte di Liu, ma successivamente hanno cancellato i loro articoli e i post sui social media, nello stesso modo di quando meno di due settimane fa è deceduto Li Wenliang, il medico di Wuhan che per primo ha lanciato l’allarme sul virus.

Citando un’equipe medica inviata da Pechino, i media statali cinesi hanno dichiarato che il decesso di Liu era avvenuto alle 10:30 del mattino.

La morte dell’informatore

Li, uno degli otto medici della città, prima di morire a causa del virus, a fine dicembre aveva denunciato un’epidemia «simile alla Sars» ma era stato accusato dalla polizia cinese di «diffondere menzogne».

L’oculista, era stato inconsapevolmente contagiato mentre curava un paziente portatore del virus. Presto anche i suoi genitori si sono ammalati. Li è poi deceduto la mattina del 7 febbraio all’età di 34 anni, lasciando il figlio di 5 anni e la moglie incinta.

I resoconti contrastanti e i retroscena sulla morte di Li, hanno scatenato la rabbia su Internet.

I media statali inizialmente avevano riferito che Li era deceduto la sera del 6 febbraio per un’insufficienza degli organi, il che ha presto scatenato un’ondata di sgomento in tutta la nazione. Tuttavia verso mezzanotte, l’ospedale aveva scritto su Weibo che stavano ancora cercando di rianimarlo con una macchina per l’ossigenazione extra-corporea.

Nelle ore successive, la censura online ha iniziato a cancellare da internet le notizie e i post sulla morte di Li. Dopodiché, alle 4 del mattino, il People’s Daily sul social ha confermato il suo decesso.

Nei social media cinesi, la gente ha pianto per Li e ha accusato i funzionari di aver organizzato uno spettacolo politico per controllare l’opinione pubblica. Un utente ha commentato: «Non lo lasciano nemmeno morire dignitosamente». Un’altra persona ha scritto: «Non capite che si muore quando lo vogliono loro?».

L’11 febbraio, quattro senatori degli Stati Uniti hanno presentato una risoluzione in onore di Li. Il senatore Tom Cotton ha dichiarato: «Le autorità hanno zittito il medico Li, ma da cittadino Li ha fatto un appello per una maggiore apertura e trasparenza che si rifletterà a lungo dopo la sua scomparsa».

 

Articolo in inglese: Hospital Director in Wuhan Dies of Coronavirus Infection

 

 
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