Come Jiang Zemin ha incoraggiato le atrocità di Bo Xilai, Parte II

Il fato di Bo Xilai, membro del Politburo caduto in disgrazia, ha coinvolto i leader del Partito Comunista Cinese (PCC) da quando Wang Lijun, il capo della polizia alle sue dipendenze, ha cercato di disertare negli Stati Uniti il 6 febbraio. Sul piatto non c’è solo il destino individuale di Bo, ma piuttosto quanto ampiamente gli altri funzionari del PCC siano implicati nei suoi crimini. Questa è la Parte II di una serie composta da tre parti.

Analisi della notizia

Il fato di Bo Xilai, membro del Politburo caduto in disgrazia, ha coinvolto i leader del Partito Comunista Cinese (PCC) da quando Wang Lijun, il capo della polizia alle sue dipendenze, il 6 febbraio ha cercato di disertare negli Stati Uniti.

Sul piatto non c’è solo il destino individuale di Bo, ma piuttosto quanto ampiamente gli altri funzionari del PCC siano implicati nei suoi crimini. Secondo un’indagine del Comitato Centrale per l’Ispezione Disciplinare, molti funzionari di alto livello sono coinvolti nel caso di Bo.

La preoccupazione non riguarda i crimini che Xinhua, media portavoce del regime, ha annunciato per il processo di Bo nella corte criminale — cioè sostanzialmente atti di corruzione. In realtà, se ci fosse necessità di farlo, quasi ogni funzionario del PCC potrebbe essere processato per corruzione e quindi condannato.

Ciò che preoccupa Zhongnanhai, il complesso della leadership del Partito, sono i crimini che Xinhua non menziona: crimini contro l’umanità e in particolare le atrocità dell’espianto forzato di organi da persone vive.

Jiang Zemin, l’ex capo del PCC, e Zhou Yongkang, l’attuale zar della sicurezza, sono i complici più importanti nell’attuazione di tali crimini da parte di Bo. I leader del PCC sono terrorizzati dai problemi che si creerebbero nel tessuto stesso del PCC se Bo venisse accusato di queste atrocità in cui Jiang e Zhou sono coinvolti.

Il caso di Bo Xilai potrebbe far crollare l’intera struttura.

Nessun limite

Il percorso di Bo Xilai verso la Prigione Qincheng a Pechino è cominciato con la decisione di Jiang Zemin, nel luglio 1999, di sradicare la disciplina spirituale del Falun Gong in Cina.

Per reprimere rapidamente il Falun Gong, Jiang Zemin ha stabilito uno speciale organo del Partito, l’Ufficio 610, nominato così per la data della sua creazione (10/6/1999). L’Ufficio 610 è un corpo extra-costituzionale, con autorità su tutti i livelli del Partito e dello Stato, per le questioni relative al reprimere il Falun Gong.

Jiang ha segretamente ordinato all’Ufficio 610 di “diffamare le loro reputazioni (dei praticanti del Falun Gong), rovinarli finanziariamente e distruggerli fisicamente”.

Jiang ha ordinato la tortura per quei praticanti che rifiutavano di abbandonare il loro credo. Se fossero morti, le loro morti sarebbero state “contate come suicidi”. Ai torturatori dell’Ufficio 610 veniva detto che tali praticanti erano “morti invano”. L’Ufficio 610 avrebbe dovuto “cremarli senza scoprire chi fossero”.

Una fonte che ha familiarità con la questione ha riferito a The Epoch Times che Jiang ha scritto questi ordini su un pezzo di carta senza firmarlo. Tuttavia, le persone dell’Ufficio 610 centrale sapevano che essi provenivano da Jiang e quindi hanno eseguito i suoi ordini.

Poco dopo l’inizio della persecuzione del Falun Gong, i praticanti stessi hanno cominciato a riferire sul sito Minghui, che i poliziotti avevano detto loro di questi ordini, come modo per spaventarli e convincerli ad abbandonare la pratica o come auto giustificazione mentre li derubavano e abusavano di loro.

Due funzionari del PCC hanno confermato l’esistenza di questi ordini.

Hao Fengjun era un ufficiale dell’Ufficio 610 nella città di Tianjin. A giugno 2005 ha disertato in Australia, portando con lui un disco pieno di documenti dell’Ufficio. Hao ha confermato che all’Ufficio 610 erano stati dati questi ordini.

Così ha fatto anche Chen Yonglin, dopo aver disertato in Australia, sempre a giugno del 2005. Chen era il console per gli affari politici per conto del Consolato Generale di Sydney e i suoi doveri includevano l’organizzazione dello spionaggio dei dissidenti in Australia, specialmente praticanti del Falun Gong.

Gli ordini che Jiang aveva dato per il Falun Gong, rimuovevano ogni limite riguardo a come i praticanti potevano essere trattati. Con un colpo della sua anonima penna, Jiang ha sovvertito l’intero sistema legale della Cina.

Senza mettere limiti alla crudeltà o all’ingordigia dei funzionari, le torture dei praticanti per costringerli ad abbandonare i loro credi si sono rapidamente trasformate nell’uccisione per gli organi, a scopo di profitto.

Sottrazione degli organi

Bo Xilai ha ricercato le promozioni e le ricchezze che il capo del Partito Jiang Zemin poteva fornirgli, e quando la persecuzione del Falun Gong è cominciata, Bo ha visto la sua occasione.

All’inizio della persecuzione, Bo era il sindaco di Dalian, la seconda città più grande nella provincia del Liaoning, ma rapidamente divenne governatore del Liaoning.

Secondo una fonte al corrente dei fatti, lui e Gu Kailai erano coloro che hanno dato inizio per primi alla pratica dell’espianto forzato di organi dai praticanti del Falun Gong vivi. In più, Dalian è stata la prima città a vendere i corpi dei praticanti del Falun Gong, i cui organi erano stati prelevati.

Vendere gli organi e i corpi è un business redditizio, che Bo Xilai e sua moglie Gu Kailai hanno definito un business di “riciclo”.

Bo Xilai, Gu Kailai e Wang Lijun erano tutti coinvolti in questi crimini. Hanno lavorato in stretta collaborazione con l’Università Medica di Dalian. Molti funzionari della sanità pubblica, della pubblica sicurezza e dei sistemi di polizia, così come medici e figli dei funzionari di alto rango a Dalian, nella città di Shenyang (capitale del Liaoning) e nella provincia del Liaoning, erano stati coinvolti. Tutti hanno fatto un sacco di soldi.

Un poliziotto che ha lavorato per Wang Lijun ha riferito i crimini alla Coalizione per Indagare sulla Persecuzione del Falun Gong nel 2009.

Il 9 aprile 2002, in una sala operatoria al 15° piano dell’ospedale generale nella Base Militare di Shenyang, il poliziotto ha assistito a due medici che rimuovevano gli organi da una praticante del Falun Gong. La praticante era trentenne e non era stata anestetizzata. È morta nel dolore dopo che i suoi organi sono stati rimossi.

The Epoch Times ha parlato della raccolta forzata di organi da persone vive in Cina fin dal 6 marzo 2006, con storie dettagliate su un ospedale a Sujiatun, un sobborgo della città di Shenyang.

Ventidue giorni dopo, quando il PCC ha avuto la possibilità di rimuovere tutte le tracce delle operazioni sulla sottrazione degli organi a Sujiatun, il Ministero degli Esteri Cinese ha finalmente risposto agli articoli di The Epoch Times. Il Ministero degli Esteri ha negato le affermazioni e ha chiesto alla comunità internazionale di condurre un’indagine.

Tuttavia, quando i rappresentanti di un’organizzazione per i diritti umani canadese e i reporter della Radio Sound of Hope e della New Tang Dynasty Television, con sede negli USA, hanno chiesto al Consolato Cinese dei visti, le loro richieste sono state immediatamente rifiutate.

Il 16 aprile, più di 5 settimane dopo che The Epoch Times ha scritto sulla questione, i funzionari del Consolato USA hanno fatto un giro nell’ospedale, ma a quel punto non c’era niente da vedere né qualcuno che avrebbe parlato di ciò che avveniva lì.

Il 27 marzo 2006, il giorno prima della risposta ufficiale del Ministero degli Esteri Cinese, il PCC ha rapidamente pubblicato la “Regolamentazione ad Interim per la Pratica del Trapianto di Organi Umani”, vietando la vendita degli organi umani. Tuttavia, questa regolamentazione non sarebbe entrata in vigore prima dell’1 luglio, l’anniversario della fondazione del Partito.

Ora, più di 6 anni dopo, questa regolamentazione non ha ancora fermato l’espianto di organi forzato da persone vive in Cina, secondo gli investigatori.

Corpi plastinati

Nell’agosto 1999, Bo Xilai ha personalmente approvato la fondazione di un’industria di plastinazione a Dalian, che sarebbe stata gestita da Gunther von Hagens.

La plastinazione è il processo, sviluppato da von Hagens, in cui i fluidi corporei dei cadaveri vengono rimpiazzati da polimeri, preservando i corpi e rendendoli esibibili al pubblico.

Von Hagens ha detto al New York Times nel 2006 di aver creato l’industria a Dalian perché ha trovato lavoro a basso corso, studenti entusiasti, poche restrizioni governative e un facile accesso ai corpi cinesi, che ha detto di aver usato principalmente per esperimenti e a scopo di ricerca medica, ma non per le sue esibizioni.

Il business dell’esibizione di corpi plastinati è molto redditizio e l’ex direttore commerciale di von Hagens, Sui Hongjin, ha presto creato un’industria di plastinazione che competeva con quella di von Hagens. Nel 2003 vi erano già 10 simili industrie a Dalian e la Cina ha guidato il mondo nell’esportazione di corpi plastinati.

Secondo una fonte che ha familiarità con la questione, Gu Kailai e Bo Xilai hanno rifornito le fabbriche di plastinazione con i corpi dei praticanti del Falun Gong. The Epoch Times non ha informazioni sul fatto che von Hanges o i suoi impiegati fossero al corrente che i corpi forniti erano praticanti del Falun Gong.

Il coinvolgimento di Wang Lijun

Quando Wang Lijun è fuggito nel Consolato Americano a Chengdu a febbraio, dei siti web in lingua cinese hanno parlato di una pila di documenti da lui portata, che si ritiene contenesse informazioni sui crimini dei funzionari di alto livello.

A maggio, il Dipartimento di Stato degli USA ha rilasciato il 2012 Country Reports on Human Rights. La relazione sui diritti umani in Cina ha per la prima volta incluso le affermazioni sull’espianto di organi ai danni dei praticanti del Falun Gong.

Wang Lijun era il direttore del “Centro di Ricerca Psicologica Sul Posto” dell’Ufficio di Pubblica Sicurezza di Jinzhou. Il 17 settembre 2006, Wang ha ricevuto un premio e una sovvenzione per la ricerca di 2 milioni di dollari, dalla Fondazione Guanghua di Scienza e Tecnologia, che è affiliata alla Lega della Gioventù Comunista.

Apparentemente Wang stava lavorando sull’iniezione di farmaci che avrebbero aiutato a preservare gli organi dopo la rimozione dai corpi per il trapianto, e sull’effetto di un’iniezione letale sugli organi. Nel discorso di accettazione del premio, ha parlato di migliaia di operazioni di trapianto che hanno avuto luogo in questo centro.

Il Liaoning è stata la prima provincia, in Cina, a rendere l’iniezione letale, la pratica standard per tutti i condannati a morte, così l’esecuzione per colpo d’arma da fuoco si è interrotta. L’esecuzione con iniezione letale è più conveniente per la raccolta degli organi.

Crimini a livello nazionale

Ciò che è cominciato nella provincia del Liaoning si è diffuso in tutta la Cina.

La richiesta per gli organi da trapianto eccede di molto la fornitura. Secondo la rivista Caijing, in Cina c’è una domanda annuale di 1.500.000 organi per il trapianto. Oltre alla domanda interna cinese, c’è una mancanza di organi a livello mondiale, per i trapianti, e i turisti stranieri vengono in Cina per un trapianto.

He Xiaoshun, il vice presidente del Primo Ospedale Affiliato all’Università Sun Yat-Sen a Guangzhou, ha detto al Southern Weekly nel marzo 2010: “L’anno 2000 ha segnato il punto di svolta nei trapianti di organi in Cina”. Nel 2000, i trapianti di cuore in Cina sono stati 10 volte superiori rispetto al 1999.

David Kilgour, un ex segretario di Stato canadese per la regione di Asia Pacifico, assieme a David Matas, avvocato canadese per i diritti umani, hanno indagato sulle affermazioni riguardanti l’espianto forzato di organi dai praticanti del Falun Gong in Cina e i risultati della loro indagine sono in accordo con l’affermazione di He Xiaoshun.

Nel loro rapporto del 2006, chiamato Bloody Harvest, Kilgour e Matas hanno fatto notare che nel periodo di sei anni precedente all’inizio della persecuzione del Falun Gong, si erano tenuti 18.500 trapianti in Cina. Nel periodo di sei anni 2000-2005, si erano tenute 60.000 operazioni di trapianto.

Secondo fonti d’informazione credibili, il numero delle esecuzioni (i prigionieri giustiziati sono stati forniti, a volte, dal regime, come giustificazione per la fonte di organi usata nei trapianti) si è mantenuto costante nei 12 anni tra il 1994-2005. Inoltre, il numero delle esecuzioni non è assolutamente sufficiente a coprire l’aumento dei trapianti.

Kilgour e Matas concludono, in uno studio sostenuto dalla considerazione di 33 elementi di prova o confutazione, che negli anni tra il 2000 e il 2005, si sono tenuti 41.500 trapianti per i quali il regime cinese non può fornire una fonte degli organi. Kilgour e Matas dichiarano che la fonte più probabile sono i praticanti del Falun Gong.

Il numero di trapianti ha raggiunto il picco di 20.000 nel 2005 — l’anno prima che The Epoch Times rivelasse la situazione.

Negli anni precedenti, in Cina, hanno avuto luogo circa 10.000 trapianti su base annua. David Matas ha stimato che gli organi per 1.000 di queste operazioni venivano da prigionieri condannati a morte, 8.000 da praticanti del Falun Gong e gli altri 1.000 da altri prigionieri di coscienza.

La Cina ha due sistemi medici. Uno è controllato dal Ministero della Salute e l’altro dall’esercito.

Secondo un’indagine dall’Organizzazione Mondiale per Indagare sulla Persecuzione del Falun Gong, la maggioranza degli oltre 150 ospedali militari in Cina eseguono trapianti di organi. Data la fonte di questi organi, ciò significa che questi ospedali sono coinvolti nell’espianto forzato di organi.

Mentre il Partito continua a ragionare sulle conseguenze del processare Bo Xilai per le atrocità che ha commesso, dovrebbe considerare le conseguenze del fatto che i generali di alto rango sono colpevoli degli stessi crimini.

Leggi l’articolo cinese originale.

Quando il 6 febbraio l’ex capo della polizia di Chongqing, Wang Lijun, si è rifugiato nel Consolato Americano a Chengdu per salvarsi la vita, ha innescato un terremoto politico che non si è ancora placato. La lotta dietro le quinte dipende dalla posizione dei funzionari nei confronti della persecuzione del Falun Gong. La banda dalle mani insanguinate – i funzionari del PCC promossi dall’ex capo del PCC Jiang Zemin allo scopo di mettere in atto la persecuzione – sta cercando di evitare le responsabilità per i crimini commessi e di continuare a portare avanti la persecuzione. Altri funzionari si stanno rifiutando di continuare ad essere coinvolti nella persecuzione. Questi fatti impongono una scelta ai funzionari e ai cittadini cinesi, come alla gente di tutto il mondo: sostenere o opporsi alla persecuzione del Falun Gong. La storia registrerà la scelta di ognuno.

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Articolo in inglese: How Jiang Zemin Encouraged Bo Xilai’s Atrocities, Part II
 
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