Oltre 900 parlamentari di 35 Paesi condannano Pechino per la persecuzione del Falun Gong

Di Eva Fu

921 parlamentari da 35 Paesi hanno firmato una dichiarazione congiunta per condannare la decennale repressione della pratica spirituale del Falun Gong da parte del regime cinese: la notizia è stata annunciata in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani.

Il Falun Gong, o Falun Dafa, è stato introdotto in Cina negli anni ‘90, ed è noto per i suoi esercizi di meditazione e per i suoi insegnamenti morali basati sui tre principi di verità, compassione e tolleranza. Negli anni ’90, solo in Cina c’erano circa 70 milioni di praticanti, secondo le stime.

Tuttavia, la sua crescente popolarità è stata vista come una minaccia dal regime cinese, che ha quindi lanciato una brutale campagna di persecuzione nel luglio del 1999. Da allora milioni di persone sono state rinchiuse in prigioni, campi di lavoro, centri psichiatrici e altre strutture. E centinaia di migliaia di praticanti sono stati torturati.

Minghui.org, un portale dedicato alla raccolta delle informazioni sulla persecuzione, ha documentato circa 4.600 decessi causati da violenze e maltrattamenti, ma gli esperti ritengono che il numero reale delle vittime sia molto più alto, a causa della difficoltà nel verificare le informazioni provenienti dalla Cina comunista.

I parlamentari hanno scritto nella dichiarazione pubblicata dal Falun Dafa Information Center: «La persecuzione del Falun Gong in Cina è stata tra le più brutali campagne dell’era moderna contro un gruppo spirituale». Il testo prosegue chiedendo al Partito Comunista Cinese di «fermare immediatamente la persecuzione» e «rilasciare senza condizioni tutti i praticanti del Falun Gong e gli altri prigionieri di coscienza detenuti».

David Seymour, membro del parlamento neozelandese, ha dichiarato: «Tutti gli esseri umani meritano dignità, e dovrebbero avere il controllo del proprio corpo e libertà di credo».

Dal Canto suo, Levi Browde, il direttore del Falun Dafa Information Center, ha elogiato la presa di posizione dei parlamentari definendola «un’azione senza precedenti» per «porre fine alle ingiustizie del Partito Comunista Cinese contro il Falun Gong». In un comunicato stampa, Browde ha anche scritto: «Insieme inviano un chiaro messaggio di solidarietà a coloro che soffrono in Cina e un inequivocabile rifiuto della campagna del regime cinese per eliminare una fede pacifica praticata da decine di milioni di persone in Cina, e in tutto il mondo».

Parata della Falun Dafa a Manhattan, il cartello esposto in primo piano riporta la scritta ‘Cina smettila di uccidere per gli organi’, New York, il 16 maggio 2019. (Samira Bouaou/The Epoch Times)

Un «massacro» di esseri umani

Un tribunale popolare indipendente ha sentenziato nel 2019 che i praticanti del Falun Gong sono le principali vittime del prelievo forzato di organi sancito dallo Stato cinese: vengono uccisi per i loro organi, che sono venduti nel lucrativo mercato nero dei trapianti e alimentano il cosiddetto turismo dei trapianti.

Gauspardi Gaus, un parlamentare dell’Indonesia, ha dichiarato: «Si tratta di umani che vengono massacrati, qualcosa di disumano, qualcosa di veramente barbaro».

Negli ultimi anni sono sempre di più i Paesi che hanno iniziato ad adottare misure per scoraggiare il traffico di organi; tra questi ci sono Italia, Stati Uniti, Austria, Belgio, Canada, Repubblica Ceca e Taiwan.

Inoltre, proprio in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani, il 10 dicembre, gli Stati Uniti hanno inoltre sanzionato un funzionario cinese per il suo ruolo nelle violazioni dei diritti umani dei praticanti del Falun Gong: si tratta del primo persecutore del Falun Gong che viene colpito da un provvedimento degli Stati Uniti.

Wang Ting-yu, un membro del Parlamento monocamerale di Taiwan, ha suggerito che a breve anche il suo Stato potrebbe iniziare ad adottare sanzioni simili: «Taiwan può quantomeno identificare coloro che perseguitano il Falun Gong […] e catalogarli come persone non gradite o verificare che non abbiano investimenti illeciti a Taiwan. Se questa diventasse una pratica comune in tutto il mondo, faremo sapere al Partito Comunista Cinese che se perseguiti il Falun Gong non avrai nessun posto dove andare nel mondo, nessun posto per nasconderti».

Wang ha sottolineato che il Pcc ha «accumulato» una moltitudine di tattiche durante la campagna di persecuzione contro il Falun Gong che ha poi applicato per perseguitare altre fedi, come i cattolici, i cristiani e i musulmani uiguri.

Anche per questo il parlamentare taiwanese ha dichiarato: «Risolvere la questione del Falun Gong è fondamentale per risolvere tutti questi problemi. Spero che la Cina rimuova il Partito Comunista e dia al suo popolo e Paese una possibilità».

 

Per saperne di più:

 

Articolo in inglese: Over 900 Current and Former Lawmakers Worldwide Rebuke Beijing for Persecuting Falun Gong

 
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